Recensione del cd Desiderata da Roma in Jazz

Il Quinteto Porteño, composto da Nicola Milan (fisarmonica), Simone D’Eusanio (violino), Daniele Labelli (pianoforte), Roberto Colussi (chitarra) e Alessandro Turchet (contrabbasso), è nato nel 2006 per esplorare il tango argentino, guardando in particolare alla musica di Astor Piazzolla. Il primo disco del quintetto, Decarísmo, era infatti un omaggio al compositore argentino, virtuoso del bandoneón e riformatore della cifra stilistica del tango. La sua rivoluzione aveva dato vita a un genere originale, il nuevo tango, che alla tradizione argentina univa elementi provenienti dalla musica classica e dal jazz.
La musica del Quinteto Porteño era stata accompagnata sin dagli esordi dall’entusiasmo e dall’apprezzamento del pubblico e adesso si presenta con composizioni originali interamente arrangiate dalla formazione, contenuti nell’album Desiderata, uscito per AlfaProjects (AlfaMusic).
Il punto di forza dell’ensemble è, oltre alla spontaneità espressiva, l’unione di mondi musicali molto diversi tra loro: nelle composizioni del Quinteto Porteño i ritmi argentini sono accompagnati dalla musica classica, dal jazz (ogni brano ha uno spazio dedicato all’improvvisazione) e da una vena cantabile tipicamente italiana.
In tal modo prende forma una musica colta, raffinata e al tempo stesso popolare, come è per ogni tango. C’è, però, in Desiderata, anche l’innovazione, il sincretismo e il piacere di un ascolto fluido e orecchiabile.
Ad aprire il disco c’è Milonga Z, una musica diretta e senza alcun preambolo, scandita da linee melodiche ritmate di fisarmonica e contrabbasso, seguite da un violino che rende lieve l’insieme. Song for Matteounisce un pianoforte jazz a un suono di fisarmonica nostalgico e Desiderata, il brano che dà il titolo al disco, è un tango con un’introduzione lenta che si trasforma presto in un brano ballabile con ritmi cadenzati e motivi immediati. Chick to chick e Tango Quinto sono il perfetto esempio dell’unione, all’interno del disco, di classico, moderno e jazz, fino a creare un insieme di pregevole fattura. In Milonga Canzone, Windmill e A te compaiono invece anche le parti cantate, con testi in italiano scritti da componenti del Quinteto. In Waltz for Sopi il jazz torna a primeggiare in tutto il suo splendore, mentre il disco si chiude con Vento D’Autunno, congedando l’ascoltatore con gran delicatezza di armonia.
A colpire , sin dalle prime note e per tutto il disco, saranno le melodie orecchiabili e la ciclicità dei ritmi, oltre che la giusta mescolanza di stili diversi. Anche le parti più azzardate sono eseguite al meglio, come in A te quando, tra una parte cantata e l’altra, una fisarmonica tipica della tradizione argentina accompagna una chitarra distorta i cui fraseggi suonano all’unisono con altri strumenti. Desiderata è un disco che promette molto e la qualità delle composizioni, con l’autenticità delle parti suonate, garantisce la riuscita e soddisfa ogni aspettativa.”

Giorgio Aprile