Africa Personale (Farandola)

Musicologi

Il Trio di Juri Dal Dan è cresciuto, sia in termini numerici che qualitativi. Cresciuto numericamente perché il disco non si limita alla formazione del trio, e qualitativamente perché i dieci brani racchiudono un vero microcosmo. In questo secondo CD, il progresso è evidente. “Africa Personale” testimonia il lavoro svolto dal pianista negli ultimi anni. Il suo impegno con la Pordenone Big Band si riflette in brani come “Senegal” e “Vento caldo”. Anche il sax di Francesco Bearzatti in “Jama” e “Danza di stelle notturne” impreziosisce le composizioni del pianista. La Big Band diretta da Nicola Bottos e il sax di Bearzatti non alterano la personalità del trio, ma piuttosto ne potenziano e arricchiscono le qualità.

Quello che colpisce è la chiarezza di direzione che la musica di Dal Dan riesce a offrire. Il pianista è molto lineare anche negli assoli, che risultano molto fluidi. Il basso elettrico di Gian Piero Cescut e la batteria e percussioni di Massimo Nicoletti creano un mélange di suono acustico-elettrico davvero originale. In particolare, le timbriche del bassista tendono verso sonorità calde.

Un suono marcatamente funk Cescut lo riserva per l’intro di “Senegal”, con la Big Band compatta ad esporre il tema. In questo brano è notevole il bel solo alla chitarra di Roberto Colussi. Dal Dan ha utilizzato la Big Band anche in “Vento caldo”, un brano ritmicamente più disteso. Un’operazione intelligente che permette di scoprire il lato meno noto delle possibilità sonore di un’orchestra di fiati. Il tema di “Vento caldo” è arricchito dalla voce di Clara Rivieri, che si fonde con i fiati ampliando il già vario insieme di timbri. Inoltre, il brano contiene anche l’assolo di Federico Missio al sax.

Il blues, presente anche nel primo lavoro, ritorna in questo disco con “Scirocco Blues”. Il brano nell’intro è quasi sussurrato dal trio, sempre molto elastico nelle sue dinamiche. “Africa Personale” è il mondo sonoro di Juri Dal Dan, un musicista che vive e lavora a Pordenone, una città dove la presenza degli africani è significativa e costituisce un’opportunità per chi sa coglierla. Nei brani troviamo riferimenti al continente africano già dai titoli: “Senegal”, “Un bambino africano (gioca sotto casa mia)” e “Ubuntu”, parola africana che significa “io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”.

Questo CD adempie a uno dei compiti dell’arte: farci riscoprire ciò che crediamo di conoscere già. Juri Dal Dan ammette di essere quel tipo di viaggiatore che sogna di viaggiare, ma se questi sono i risultati di un “non viaggio”: stai a casa Juri!

Paolo Bomben